giovedì 26 dicembre 2013

Mary Poppins's House Augura  Buone Feste !!!  ☆ ★ ☆


È stato un anno pieno di nuovi significati quello che se ne sta andando ricco di  emozioni ...energia , Amore !!!
Mary Poppins's House mi ha fatto conoscere molte persone , molti nuovi amici e quanti messaggi di auguri !!!
Grazie a Tutti Voi ,♡
Entreremo nel 2014 con il cuore pieno di speranza sicuri della nostra positività ...e vogliamo augurarlo anche a tutti Voi !!!

Un grosso abbraccio  , Lorena

martedì 17 dicembre 2013

iOleOnie .Creative Connectors

Ebbiba !!  OnLine
Il nuovo sito di traduzioni ed interpretariato è pronto ad accogliere  tutte le vostre richieste .

TRANSLATION AGENCY - IO LEONIE
 
In today’s global competitive market, organizations playing-to-win are adapting their strategy to reach local markets worldwide.
The importance of getting the language right when conveying information is one of the key components that determine the outcome.
 
iO leOnie provides high quality translation services to public and private sector organizations ranging from blue chip to medium and small size companies. With a global team of professional linguists each working within their subject matter and into their mother tongue, we are able to offer specialized translation services and are also a leading interpretation supplier to a wide range of industry sectors.
 
With a results-driven ethos and a policy of “ 0 defects ” commitment, our quality standards are high in everything we do .

sabato 23 novembre 2013

Il Ballo Viennese al Caffè Tommaseo

Ormai è più che una tradizione.

Stamattina camminando  ho visto un cartellone pubblicitario sul Ballo Viennese e ho pensato " Che Meraviglia " ecco una cosa da proporre ai miei ospiti ! 

Ed ecco quello che ho trovato nel web e sull'iniziativa  che da 11 anni si ripropone a Trieste 

Buona lettura !



Il Forum Europeo Italo-Austriaco onlus celebra il Ballo Viennese a Trieste, 
L'evento di beneficienza organizzato dal Forum Europeo Italo-Austriaco dedicato alla città di Trieste ed è l’ottava volta che la serata viene organizzata ufficialmente in collaborazione con la città di Vienna che per il 2013 invierà una delegazione capeggiata dal Segretario di Stato, Andreas Schieder e dall’Assessore della capitale, Mag. Sonja Wehsely.
Nel 2013 il tradizionale evento di beneficienza del Forum Europeo Italo-Austriaco avrà luogo il 23 novembre e raccoglierà i fondi per finanziare i corsi di lingua straniera presso le scuole dell’infanzia del Comprensorio Altipiano di Opicina.
Si tratta di una serata di gala all’insegna dei canoni dell’eleganza viennesi divenuto ormai un appuntamento fisso per tutti gli appassionati. L’evento viene organizzato con la collaborazione dello storico e primo Caffè di Trieste, il Nicolò Tommaseo, 
della Città di Vienna. Si ringraziano per il sostegno il Centro Commerciale “Le Torri d’Europa”, il Teatro Rossetti, PhotoSpace e la Regione Friuli Venezia-Giulia. 
Il Ballo con cena di gala si terrà presso i prestigiosi ambienti dello 
Storico Caffè Nicolò Tommaseo arricchito di fiori in una serata strutturata condotta dal tradizionale moderatore con lo spettacolo di ballo incui si esibiranno due coppie d’eccezione: Monica Divo e Lorenzo Urbani e Tadeja Pavlich e Michele Albigese, 3 volte campioni dei 10 Balli e campioni in carica dei Balli Standard. All’intrattenimento musicale penserà l’affermata orchestra dal vivo di Oscar Chersa, mago delle musiche ballabili con un entusiasmante programma. Durante la serata verrà reso l’omaggio per le Signore e distribuiti i premi della lotteria di beneficienza.
L’evento si propone come momento d’incontro aperto a tutti, cui partecipano anche diverse personalità triestine, una vera e propria opportunità per conoscersi in un ambiente straordinariamente elegante e scintillante.

Dallla pagina facebook Il Ballo Viennese a Trieste

domenica 17 novembre 2013

Il Science Centre Immaginario Scientifico di Trieste

Il Science Centre Immaginario Scientifico di Trieste è un museo della scienza interattivo e multimediale che propone percorsi, mostre e attività volte alla diffusione della cultura scientifica e tecnologica attraverso le modalità del gioco, della sperimentazione diretta e dello spettacolo multimediale. 

È suddiviso in tre sezioni: Fenomena (sezione permanente che raccoglie la collezione di oggetti interattivi per toccare con mano i fenomeni naturali e giocare con la scienza - vortice d'acqua gigante, tornado di vapore, bolle di sapone, giochi di luci, ombre, colori, specchi, suoni); Kaleido (spazio dedicato alle mostre temporanee, multimediali e interattive, costantemente aggiornato, caratterizzato da multivisioni ad alta definizione proiettate su maxischermi, con musiche originali); Cosmo (planetario per visite guidate alla volta celeste).

Attività per i bambini :

Se hai tra i 5 e i 10 anni ogni domenica non perdere l’occasione per divertirti nei laboratori di attività ludo-didattiche dell’Immaginario Scientifico Scienziati della domenica: vulcani, missili ad acqua, caleidoscopi, meridiane, paracadute e altre ingegnose costruzioni per scoprire un principio scientifico e divertirsi liberando la creatività.
Ricorda che la seconda domenica del mese è dedicata ai bambini di 3-4 anni con i laboratori-fiaba MicroLab.
La terza domenica è la volta dei LabIK, i laboratori speciali che con l’IKEA FAMILY CARD costano solo 5,00 euro, mentre l’ultima domenica del mese l’appuntamento è con Ecolab, un eclettico laboratorio basato sul riciclo, che prevede la costruzione di un giocattolo, di un soprammobile o di un oggetto decorativo, partendo da materiali di recupero che i bambini stessi portano da casa.
Servizi Visite guidate
Bookshop
Laboratori didattici
Accessibile ai disabili
Science Centre - Immaginario Scientifico Riva Massimiliano e Carlotta 1534151 Grignano / Trieste
Tel. +39 040 224424
Fax +39 040 224439
www.immaginarioscientifico.it
info@immaginarioscientifico.it

sabato 16 novembre 2013

Tattoo Expo Trieste

Artisti e appassionati arrivati  da tutto il mondo per la sesta edizione dell’International Tattoo Expo Trieste, in programma fino a domenica, che quest’anno si tiene al Magazzino 42, dietro la Stazione Marittima.

Trieste quindi diventa nuovamente per tre giorni la capitale del tatuaggio con professionisti in arrivo da tutta Italia, ma anche da Ungheria, Singapore, Bulgaria, Stati Uniti, Spagna, Slovenia, Austria, Grecia e Bosnia.

lunedì 28 ottobre 2013

Cosa è un Bed and Breakfast in Italia ?


OSPITALITÀ NELLE CASE .....Camera e colazione meglio che in hotel!
Cosa significa "Bed and Breakfast" in inglese significa letteralmente "letto e prima colazione".
Oggi questo termine indica l'offerta di ospitalità a pagamento in abitazioni private.
L'attività, che ha origini prettamente anglosassoni, si è diffusa notevolmente in questi ultimi anni anche negli altri Paesi occidentali: Germania, Francia e, ovviamente, Italia.
Inizialmente questo tipo di accoglienza era rivolta ad un pubblico giovane, amante dei viaggi e senza troppe pretese.
Con la diffusione su scala continentale, il Bed and Breakfast è andato assumendo connotati variegati: da un lato continua infatti a rappresentare la formula ideale di spendere poco, dall'altro è diventata una soluzione per così dire esclusiva (basti pensare all'ospitalità in dimore storiche o di particolare pregio).
Ma più per le caratteristiche di semplicità o lusso della dimora in cui si svolge, la formula del Bed and Breakfast si caratterizza per:
1) il numero di camere ridotto, rispetto ad un albergo;
2) un contesto familiare che fa assaporare la dimensione "casa";
3) la possibilità di entrare strettamente a contatto con la realtà del luogo in cui si soggiorna.
Da un'indagine svolta nelle città d'arte italiane risulta che chi sceglie la formula del Bed and Breakfast lo fa per tre motivi essenziali:
1. le strutture sono piccole e familiari;
2. le strutture presentano un'atmosfera rilassante;
3. le strutture di solito sono fornite di servizi personalizzati.
4. La clientela tipo giudica importante tutto ciò che personalizza il rapporto con il gestore e tutti quegli elementi che sono in grado di creare un'atmosfera e un servizio particolari e non standardizzati.
In parole povere, il soggiorno in un Bed and Breakfast è molto più autentico o gradevole rispetto a quello trascorso in un comune albergo o hotel.
Le donne, in particolare, avvertono un maggior senso di sicurezza e di privacy.
La clientela è prevalentemente nuova e ciò si spiega con il fatto che molte strutture sono state aperte di recente. Il motivo si soggiorno per lo più è per viaggi di piacere, ma è in forte espansione il target dei viaggiatori per affari o ospiti di meeting, conferenze e workshop.
Il "Bed and Breakfast", inoltre, consiste in una formula di accoglienza indirizzata a tutti coloro che desiderano unire al soggiorno la possibilità di entrare in contatto con la cultura e le abitudini locali e che, quindi, può rappresentare uno strumento per un notevole arricchimento umano e culturale.
Turisti e viaggiatori che scelgono questo tipo di sistemazione in bed and breakfast, oltre al risparmio economico, hanno la possibilità di trovare calore, tranquillità e familiarità, cosa che spesso non accade in altri tipi di strutture ricettive.
L'accoglienza di bed and breakfast viene offerta nella propria abitazione dove possono essere messe a disposizione degli ospiti un massimo di tre camere con bagno privato o in comune. La cucina è riservata agli ospitanti.
Nei Bed and Breakfast devono essere rispettare alcune norme e requisiti fondamentali:
1. la biancheria è quella in uso presso il bed and breakfast:
2. il cambio della biancheria di ciascuna stanza del bed and breakfast dovrà essere effettuato almeno una volta alla settimana, e in ogni caso - ovviamente - ad ogni cambio di ospite;
3. la pulizia dei locali è fatta ogni cambio di ospite e comunque due volte a settimana;
4. la legge prescrive che nei bed and breakfast possa essere servita solo una prima colazione con cibi confezionati, ed eventualmente riscaldati, senza alcuna manipolazione dei cibi da parte dei proprietari, normalmente prevede un menù composto da pane, fette biscottate, brioche, marmellata, confettura, burro, latte, caffè, succo d'arancia.
Il bed and breakfast è quindi molto vantaggioso sia perché più economico rispetto alla gran parte degli hotel e degli alberghi, sia perché consente di fare turismo vivendo nella quotidianità la cultura e le abitudini locali, entrando nel vivo di un paese, nelle sue case, vivendo così i suoi usi, i suoi costumi, la sua gastronomia


Le chiavi di Mary Poppins's House

domenica 27 ottobre 2013

La coccinella arlecchino


Mi sono incuriosita a vedere in un pomeriggio di Ottobre ,mentre ero sul balcone a parlare con Giuly la mia vicina , una marea di coccinelle .
Arrivavano da tutte le parti e non ne avevo mai viste così tante e questa curiosità mi ha fatto andare sul web a ricercare il perché di questo fenomeno così strano e questa è la risposta molto interessante e penso che tanti come me non ne sono a conoscenza.

Gli scienziati hanno lanciato l'allarme: la coccinella europea Septempunctata è a rischio estinzione a causa della ben più feroce cugina asiatica 'Harmonia Axyridis' o 'coccinella Arlecchino', della quale è diventata preda e che sta invadendo Europa e Stati Uniti.

L'allarme è apparso sulla rivista rivista Science che ha pubblicato lo studio Invasive Harlequin Ladybird Carries Biological Weapons Against Native Competitors, nel quale un team di ricercatori dell'Università di Giessen e del Max Planck Institute for Chemical Ecology di Jena, in Germania, sottolineano che "le specie invasive che proliferano dopo aver colonizzato nuovi habitat hanno un impatto ambientale ed economico negativo".

La coccinella europea ha una grande utilità ecologica nella lotta biologica e trova impiego in agricoltura per la sua efficace azione distruttiva degli afidi e degli acari che infestano le piante soprattutto in tarda primavera ma purtroppo è vulnerabile agli attacchi della cugina asiatica, particolarmente aggressiva, territoriale, veloce nel riprodursi, famelica e anche cannibala.

La coccinella arlecchino è stata importata a metà degli anni Novanta proprio per combattere i parassiti delle coltivazioni ma ha dimostrato di essere fin troppo efficienti nel suo lavoro, incidendo sulla sopravvivenza di un vasto numero di insetti e mettendo a rischio anche alcune colture.

Nei vitigni, ad esempio, la sua presenza può essere micidiale visto che in prossimità della vendemmia ama rifugiarsi all'interno dei grappoli più grossi e compatti dove rilascia una sostanza (l'emolinfa) dall'odore nauseabondo in grado di alterare fortemente il sapore del vino.

La specie è proliferata rapidamente in Germania, dove gli ambientalisti temono che la coccinella arlecchino asiatica farà fuori le specie di coleotteri autoctone. Diversi studi negli ultimi anni hanno dimostrato che la coccinella Arlecchino sta spazzando via le altre coccinelle in tutta Europa.
In Gran Bretagna 7 delle 8 specie autoctone sono diminuite. Problemi simili sono stati riscontrati in Belgio e in Svizzera.
In Gran Bretagna i ricercatori hanno appena lanciato una applicazione per lo smartphone che permette ai cittadini di inviare dati sulla presenza di coccinelle "aliene" ed autoctone.
       Dal Web

domenica 29 settembre 2013

Salone Europeo dell'Innovazione e della Ricerca Scientifica

Trieste Next

- Salone Europeo dell'Innovazione e della Ricerca Scientifica è un 'laboratorio' dove trovano spazio ricerca applicata, nuove tecnologie e soluzioni pratiche per accrescere il benessere delle comunità e la competitività delle aziende. 
Fino al 29 settembre, Trieste Next accenderà i riflettori sulla città di Trieste, uno dei più importanti centri di ricerca scientifica al mondo, con le sue 2 università, gli oltre 30 istituti di ricerca e una media di 35 ricercatori ogni 1000 occupati di gran lunga superiore ai trend europei (5.7 ricercatori).
Una città che racchiude nel Protocollo degli enti “Trieste città della conoscenza” tutte le eccellenze della scienza, ricerca ed alta formazione che operano e vivono sul suo territorio.
Un primato che Trieste Next intende promuovere e rafforzare, proponendosi come vero e proprio laboratorio di discussione e attivazione di reti e iscrivendosi, in questi termini, sia all’interno della candidatura di Venezia con il Nordest Capitale Europea della Cultura 2019 sia dell’Expo 2015.
Convegni, lectio magistralis e momenti di spettacolo con relatori illustri per raccontare la scienza e viverla come una grande opportunità.
Sarà la serata in ricordo di Margherita Hack, la celebre astrofisica scomparsa lo scorso 29 giugno, a inaugurare la seconda edizione di Trieste Next giovedì 26 settembre 2013. 
La città di Trieste, che adottò la 'signora delle stelle', fiorentina di nascita, nel 1964, organizza il primo tributo nazionale a una delle menti più raffinate del nostro panorama scientifico e culturale contemporaneo.

lunedì 23 settembre 2013

Università di Trieste , la storia

L'aspirazione a fare di Trieste sede universitaria, negli anni antecedenti alla prima guerra mondiale, fu al centro di acute tensioni fra la componente italiana della città e le autorità austriache, che rifiutarono ripetutamente di darvi seguito.
Dopo l'annessione di Trieste all'Italia, la Scuola Superiore venne parificata, nel 1919, agli altri istituti superiori di commercio esistenti per divenire quindi Università, con regio decreto dell'8 agosto 1924.
Nel 1938, con l'istituzione della facoltà di Giurisprudenza, andata ad affiancare quella di Economia e Commercio, l'Ateneo assurge a Studium Generale, assumendo la denominazione di Regia Università degli Studi.
Nello stesso anno, dopo la solenne posa della prima pietra, avvenuta alla presenza del capo del governo, inizia la costruzione della sede centrale dell'Ateneo in posizione dominante sul colle di Scoglietto, realizzata dalla impresa di costruzioni Ulisse Igliori di Roma, su progetto degli architetti Raffaello Fagnoni e Umberto Nordio.
Gli eventi bellici e le vicende del dopoguerra, con l'incerto destino della città, rallentarono, pur senza comprometterlo del tutto, lo sviluppo dell'Ateneo.
La facoltà di Ingegneria, istituita con legge 8 agosto 1942, n. 1135, limitatamente alla sezione navale, poté essere organizzata su più corsi di laurea solo nell'immediato dopoguerra; nello stesso periodo, un ordine del 22 luglio 1946 del Governo Militare Alleato, che allora amministrava la città, istituiva la facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, mentre un precedente provvedimento, di data 8 novembre 1945, aveva formalizzato la nascita della facoltà di Lettere e Filosofia, già deliberata nel settembre 1943, con autonoma determinazione del corpo accademico.
Sempre sotto l'amministrazione militare anglo-americana, il 3 novembre 1950, veniva portato a termine, e inaugurato, l'edificio centrale di colle Scoglietto, ove si insediavano le facoltà di Giurisprudenza, Economia e Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Il ritorno a Trieste dell'amministrazione italiana, celebrato dall'Università con il conferimento della laurea honoris causa in Economia e Commercio al Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, il 4 novembre 1954, consentì l'avvio e la realizzazione di nuove consistenti opere edilizie attorno al corpo centrale dell'Università e l'istituzione di nuove facoltà (Farmacia, Magistero, Medicina e Chirurgia, e più tardi Scienze Politiche).
Ulteriore ampliamento derivò all'Ateneo dal d.P.R. 6 marzo 1978, n. 102, che parificava alle altre facoltà la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori. Da ultimo, infine, venivano istituite le facoltà di Psicologia, nel 1997, e di Architettura, nel novembre 1998.

lunedì 26 agosto 2013

Per gli ospiti che vogliono approfittare della piscina a S.Giovanni

A 200 m la Piscina di S.Giovanni

DAL 26 AGOSTO L’IMPIANTO E’ APERTO DA LUNEDI’ A VENERDI’ CON L’ORARIO ESTIVO 7.30-22.20.
DA OTTOBRE RIPRENDERA’ L’ORARIO INVERNALE 6.30-22.20

nuoto libero

ORARIO

da lunedì a venerdì:  6.30-15.00 e 20.00-22.20
sabato 7.30-15.00
domenica e festivi: 7.30-13.00
PREZZI

ingresso singolo
intero 4,70 € (ridotto 3,10 €)

10 ingressi
intero 35,30 €  (ridotto23,30 €)

Sul Carso triestino in mountain bike


Possibilità di organizarti una gita in bicicletta con persone qualificate !

ESCURSIONE " LA VIA DEGLI USCOCCHI "Facile escursione di 4 - 5 ore lungo i sentieri del Carso guidati DA ACCOMPAGNATORI DIPLOMATI DALLA SCUOLA NAZIONALE AMIBIKE  

Escursione

OGNI SABATO DA DUINO PIAZZA ALLE ORE 9.30 

Gita facile di 4- 5 ore circa, km 35  con dislivello di 110 mt.
La gita puo essere accorciata o allungata su richiesta dei partecipanti. 
Descrizione gita Si parte dalla piazzetta di Duino, davanti al castello dei principi Torre e Tasso ( Castello visitabile )e ci si inoltra nella landa carsica passando per i paesi di Ceroglie, Visogliano, Slivia, S.Pelagio, Bristie, Gabrovizza, S.Croce, Aurisina, Sistiana e ritorno a Duino.
I primi 18 km si snodano lungo i sentieri e mulatiere carsiche che ci portano nell' entroterra, da dove raggiumgeremo il costone carsico che presenta splendide vedute sul golfo di Trieste, Grado, Slovenia e Croazia con vista del castello di Miramare da una parte e del Castello di Duino dall'altra.
Poi pedalando lungo i sentieri del costone si ritorna aDuino, dove si può dedicare il pomeriggio alla visita del Castello. 

Dettagli della gita
 Partenza ore 9.30 - Rientro ore 13.30-14.00 circa 
Minimo persone: 2 
Possibilità di noleggiare la bici a 15,00 €
Costo escursione con accompagnatore diplomato AMIBIKE € 14,00

Per informazioni contattaci  via email  marypoppinshouse6@gmail.com

PARTECIPA ALLA BARCOLANA CON IL BOATSHARING!

La Barcolana segna l'inizio di una rivoluzione digitale: approda sulla pagina Facebook della regata il servizio di "boatsharing", grazie al quale, per la prima volta nella storia delle competizioni veliche, armatori, appassionati di mare e velisti professionisti potranno utilizzare un'applicazione - ideata dalla web agency "CrowdM" - che mette in contatto domanda e offerta di posti in barca per la regata triestina.Il “BoatSharing” nasce per consentire a tutti i velisti che non posseggono imbarcazione o imbarco o non hanno modo di raggiungere Trieste con la propria barca, di vivere l'esperienza della Barcolana, un'esperienza nata per essere alla portata di tutti. 

PER GLI ARMATORI - ISTRUZIONI PER IL BOATSHARING - Entrare nella pagina Facebook della Barcolana e attivare l’applicazione "Boatsharing". Dopo aver cliccato “Mi piace” alla pagina, verranno richieste all'utente informazioni sulla propria barca e sulla tipologia di posti disponibili a bordo (gratuiti o a pagamento, in caso di charter). L'armatore-utente sceglierà il proprio ospite fra le 10 migliori risposte dei candidati.
Nel caso in cui all'armatore non interessi nessuna delle candidature selezionate, egli potrà attenderne ulteriori. I contatti tra le domande e le offerte di imbarchi saranno dirette grazie  a un sistema di messaggistica dell'applicazione, che permetterà all’armatore stesso di approfondire la conoscenza prima di decidere chi sarà il suo potenziale ospite.

PER I VELISTI - OFFERTA DELLA DISPONIBILITA' - Entrare nella pagina Facebook della Barcolana, cercare l’applicazione Boatsharing e candidarsi inserendo più informazioni possibili nel proprio profilo. Si può scegliere tra gli imbarchi gratuiti e non fino a un massimo di 10 candidature. Coloro i quali volessero prolungare la propria “Barcolana experience” potranno richiedere di partecipare anche al trasferimento della barca fino a Trieste.

Dal web : www.barcolana.it

La Barcolana edizione n·45 ....la grande festa del mare

Edizione numero 45 per questa grande festa del mare, occasione di incontro per più di 20 mila velisti di fronte a un pubblico di oltre 300 mila persone: la più affollata e amata regata del Mediterraneo.

L'appuntamento per quest'anno è fissato per il 14 ottobre: la regata tornerà ad animare la città, le Rive e il Molo IV del Porto Vecchio.

Attorno e dentro alla corsa per la vittoria, il contesto della grande festa: la Barcolina (5 -6 ottobre).
Ad arricchire l'evento,
la Barcolana di Notte (11- 12 ottobre),
la Barcolana Classic (12 ottobre).
A terra, invece, la festa continua con  il Villaggio Barcolana 
- Barcolana di carta , la 5^ rassegna del libro di mare, appuntamenti culturali per tutti gli appassionati di letteratura di mare. Inoltre, verrà allestita un'arena nel cuore del villaggio Barcolana, che ospiterà incontri e intrattenimenti vari.

Dal web   per informazioni www.barcolana.it

domenica 18 agosto 2013

Trieste sotterranea. Curiosità, misteri e meraviglie sotto la città


Descrizione

Un incredibile viaggio alla scoperta della città sotto la città.
Trieste vanta una tradizione antica in fatto di sotterranei: generazioni di appassionati e scrittori hanno indagato nel tempo la storia e i segreti della parte più nascosta della città, alimentando curiosità, ma anche miti e leggende.
Dai misteriosi sotterranei dei Gesuiti alla "Kleine Berlin", dai cunicoli del castello di San Giusto alle gallerie dell'acquedotto teresiano, il libro illustra con l'aiuto di immagini a colori, rilievi, piantine, foto d'epoca inedite e ricostruzioni in 3d tutto quello che c'è da sapere su questo argomento.

di Armando Halupca, Paolo Guglia, Enrico Halupca
Prezzo: € 30.00

Kleine Berlin (piccola Berlino in tedesco)

Kleine Berlin (piccola Berlino in tedesco) è il più esteso complesso di gallerie antiaeree sotterranee, risalenti alla seconda guerra mondiale, ancora esistente a Trieste.
Data la sua conformazione collinare, Trieste è percorsa da numerose gallerie antiaeree, ma il complesso della kleine Berlin è particolare per la sua ampiezza, la sua estensione, e per il fatto di essere visitabile dal pubblico.

Il complesso è collocato praticamente in centro città, alla base del colle di Scorcola, e precisamente all'inizio della via Fabio Severo, di fronte al n° 11.

Esso è formato da due settori ben distinti ma comunicanti:la parte costruita dagli italiani (e precisamente dal comune di Trieste), ed adibita a rifugio antiaereo per la popolazione civile;la parte costruita dai militari tedeschi, di struttura completamente diversa, adibita a deposito, magazzino e ricovero antiaereo.
I lavori iniziarono negli anni antecedenti il secondo conflitto mondiale e proseguirono quindi negli anni successivi sino alla fine della guerra.
                                Wikipedia

giovedì 15 agosto 2013

La festa di Ferragosto

La festa di Ferragosto ha origini pagane: istituita dall’imperatore Augusto, era una celebrazione alla raccolta dei cereali, all’abbondanza e alla fertilita’

Il 15 agosto si festeggia Ferragosto, una festa, per tanti, pagani.
Ma non sempre è stato così: come per tante altre feste, infatti, anche Ferragosto ha origini antichissime e pagane.
Ferragosto, dal latino Feriae Augusti (vacanze di Augusto) è una festa antichissima.
Nel 18 a.C. l’imperatore romano Ottaviano, proclamato Augusto, dichiarò che  tutto il mese di agosto sarebbe stato festivo e dedicato alle Feriae Augusti, una serie di celebrazioni solenni, la più importante delle quali cadeva il 15. 

Per tutto il mese di agosto, quindi, si festeggiavano le Feriae Augusti, tra riti collettivi e banchetti, bevute ed eccessi a cui tutti potevano partecipare, comprese schiavi e serve. In questi giorni si festeggiava la raccolta di cereali, l’abbondanza, e la fertilità, tutte prerogative che, con l’avvento del cristianesimo, sono state attribuite alla Vergine Maria.
Ogni 15 del mese di agosto si festeggiava la Vergine Maria. 

Il dogma moderno secondo cui la Vergine sarebbe stata assunta in cielo a Ferragosto si diffuse solo nel diciottesimo secolo e fu istituito formalmente da papa Pio XII solo nel 1950. 

Anche se religiosa, la festa di Ferragosto non perde il suo carattere fortemente popolare tanto che conserva l’uso delle scampagnate e delle gite fuori porta. 







sabato 10 agosto 2013

Il mio ospite Emanuele ...

Sono poche ore che se ne sono andati e già mi mancano.
Le chiacchierate interminabili a rivelarci tutte le nostre aspettative.
Il gelato a sorpresa e tanto altro ....
Due ragazzi di questi tempi con tutti i dubbi del futuro ma con tanta voglia di fare quello che gli piace .
Silvietta ,  esami finiti sta preparando la tesi per Dicembre ,  Psicologia della comunicazione e del marketing presso La Sapienza
e lui Emanuele un ragazzo che dopo il diploma ha trovato subito lavoro, si ritiene fortunato ...ma lui vuole fare il fotografo, la sua passione .

Era qui a Trieste  proprio per portare delle foto a Linda  ,creatrice e fondatrice dell'Evento  le "VIE delle FOTO ", che si svolgerà tutto il mese di Ottobre
Ho chiesto ad Emanuele   di scrivermi qualcosa su di lui per farlo conoscere agli altri miei amici ed ecco che si racconta...

"Sono nato a Latina il 20-03-1987.
Da sempre ho avuto il "guizzo dello scatto", ho sempre scattato a tramonti, paesaggi, uscite con amici etc, fino al punto che ho deciso di acquistare la mia 1° reflex, circa 2 anni fa....
O meglio, mi hanno assunto a tempo indeterminato e ho deciso di regalarmi la reflex.
Da lì ho iniziato a fare corsi di fotografia, incontrando il mio attuale insegnante e mentore, che oltre ad insegnarmi l'utilizzo della reflex e le varie tecniche di inquadratura, mi ha fatto innamorare ulteriormente di quello che da circa un paio d'anni rappresenta una parte di me...
Ho iniziato a fare mostre, concorsi fino ad approdare a "LE VIE DELLE FOTO 2012", mostra itinerante che si svolge in quel di Trieste e dalla quale ho tratto diverse soddisfazioni..
Non so dove mi porterà la mia passione, ma nel complesso posso dire che sono soddisfatto del percorso che sto facendo...
E che continuerò a fare.
Potete trovarmi salla pagina di  facebook  : Emanuele Palombi Ph "

mercoledì 7 agosto 2013

Ausonia Energia Vitale ...raccontata da Monica

Da qualche anno, in estate, Trieste fa da sfondo a una bellissima iniziativa a ingresso libero, che consente di partecipare a una serie di attività strettamente legate al benessere naturale. Il tutto si svolge ogni martedì sera, a partire dalle 19:30, grazie alla sapiente organizzazione di Alessandro Severi, presso lo Stabilimento Balneare Ausonia, recentemente ristrutturato.

Si tratta di Ausonia Energia Vitale (http://ausoniaenergiavitale.blog.com), dove si può praticare, tra le altre cose, Yoga, Pilates, Zumba, Tai Chi e molto altro, dietro la guida di numerosi professionisti che già operano in città e che, in questo contesto, si mettono a disposizione per regalare a Trieste una magica isola del benessere. E' anche possibile cenare nella pittoresca cornice del Terrazza Ristorante e consumare piatti rigorosamente vegetariani, così come assistere a presentazioni di libri, esibizioni di danza ed altri eventi.

Ogni martedì viene inoltre allestita un'area dove si può godere di un massaggio, di una seduta di riflessologia plantare e di moltissimi altri trattamenti olistici. Il tutto ad offerta libera.

Il 13 e il 20 di agosto avrò l'onore di essere presente ad Ausonia Energia Vitale e di poter mettere a disposizione alcuni trattamenti di Cromopuntura.

La Cromopuntura è una tecnica dolce, non invasiva, che nasce da una intuizione geniale del ricercatore e naturopata tedesco Peter Mandel. Lo scopo della Cromopuntura è quello di ripristinare l'equilibrio energetico – a livello fisico, somatico e psicologico – attraverso l'applicazione di luce colorata sui punti già noti in agopuntura e in altre aree individuate da Mandel stesso. Non si utilizzano aghi, ma una speciale penna dove vengono inseriti dei cristalli colorati, che inviano attraverso i meridiani delle informazioni di coordinazione ed equilibrio.

Le terapie della luce e del colore venivano utilizzate già dalle popolazioni egizie, romane e greche e questo tipo di tradizione si è oggi coniugata, grazie a Peter Mandel, alle più recenti scoperte scientifiche, dando vita a questa tecnica meravigliosa, il cui funzionamento è validato dalla teoria dei biofotoni del fisico Fritz Albert Popp. Secondo questa teoria, le nostre cellule comunicano attraverso la luce; la malattia si presenta quando questa comunicazione si interrompe. L'irradiazione della luce colorata permette, attraverso un meccanismo di biorisonanza, di arrivare alla causa del disturbo e di stimolare la guarigione ripristinando la corretta comunicazione cellulare.

Un percorso in Cromopuntura prevede generalmente una serie di sedute, che varia in base alle esigenze del singolo individuo, ma esistono anche semplici e veloci terapie efficaci sui piccoli dolori, su un raffreddore o su una tensione passeggera, oltre che numerosi trattamenti estetici olistici. In particolare, sarà possibile provare la Maschera Cromatica del Viso, che ha un effetto molto rilassante e rasserenante. Questo trattamento cosmetico naturale va a rassodare i tessuti e rende il viso radioso e disteso. La stimolazione cromatica va in profondità, lavorando dolcemente sui meridiani che attraversano il volto, regalando una piacevole sensazione di leggerezza e di gioia, che si manifestano esteriormente con un ritrovato aspetto rilassato e luminoso.

Per saperne di più: www.generazionebio.com

Aspetto tutti, martedì 13 e 20 agosto – dalle 19:45 - presso l'Area Trattamenti di Ausonia Energia Vitale, allo Stabilimento balneare Ausonia, Riva Traiana 1 a Trieste.

Per informazioni sui trattamenti di Cromopuntura ed eventuali prenotazioni preventive +39 392 7650931

Monica Vadi (http://www.linkedin.com/in/monicavadi)

giovedì 1 agosto 2013

Il pass per scoprire il Friuli Venezia Giulia

La scoperta che emoziona e fa risparmiare.

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Se ti trovi a Udine scopri la città con l'audioguida, entra gratuitamente nei musei e poi prendi gratis il treno per Cividale per scoprire, con una guida autorizzata, il fascino di questa città longobarda.

Non può mancare poi una visita a Villa Manin, maestoso complesso dogale e sede di importanti mostre.

Conosci la storia di Aquileia? Con la FVG card puoi partecipare gratuitamente alla visita guidata che ti farà scoprire la magnificenza di questa antica metropoli dell'Impero Romano ed entrare gratuitamente in Basilica (Cripte), al Museo Archeologico Nazionale e alla Südhalle.

A Pordenone potrai visitare gratuitamente tutti i Musei e la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea "A. Pizzinato", arrivare fino a Maniago e scoprire i segreti dell'arte della coltelleria nell'omonimo Museo. 

A Gorizia il Castello, i Musei e lo storico palazzo Coronini-Cromberg sono tutti inseriti nel circuito della card.

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Le gratuità sono utilizzabili solo una volta per struttura-servizio (alcune eccezioni sono indicate nell'elenco vantaggi).

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mercoledì 31 luglio 2013

Il Pinguino Marco ...Il libro

Sembra una fiaba la storia del pinguino Marco, forse il pinguino più famoso del mondo, per oltre trent’anni una delle attrazioni turistiche della città, presenza usuale sulle Rive, fra il molo Pescheria e la Stazione marittima, amico obbligato di tutti i triestini nati fra la metà degli anni Cinquanta e i primi anni Ottanta, simbolo di quell’affettuosità uomo-animale che è parte dell’anima di questa città.
Sembra una fiaba questa storia che è entrata nella storia di Trieste, e come tale la racconta, in tutta la sua verità, il giornalista Roberto Covaz in un libro, illustrato con belle foto dell’epoca, dedicato ai bambini ma destinato a tutti: «Storia di Marco, il pinguino rapito» 
Per chi - e sono tanti - ha conosciuto il bizzoso pennuto, caratterialmente così vicino alla scontrosa grazia dei triestini, il racconto di Covaz contiene una rivelazione: Marco non fu salvato dalle fauci di un’orca, come vuole la vulgata, bensì venne rapito, vittima di un puerile gioco fra marinai.

La storia comincia nel 1953, quando la motonave «Europa», con il suo carico di emigranti triestini, arriva a Città del Capo.
La nave, comandata da Arrigo Liberi, è al suo secondo viaggio in Sudafrica, dopo quello inaugurale da Genova dell’ottobre dell’anno prima.
Fra i più giovani componenti dell’equipaggio ci sono due ragazzi istriani, Ezio e Nini.
Hanno il compito di pulire le camere dei passeggeri, e come tutti i giovani si annoiano quando la nave è alla fonda.
Perciò organizzano il rapimento di un pinguino, uno dei tanti che bazzicano le scogliere di Città del Capo.
Ezio e Nini, scrive Covaz, «all’imbrunire della sera precedente la partenza dell’Europa si muniscono di una rete da pesca trovata sui pontili e, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, riescono a catturare un pinguino».
È un esemplare molto piccolo, alto nemmeno mezzo metro, della specie Spheniscus demersus, che finisce «stremato e impaurito» chiuso in un sacco nella cambusa della nave.
È talmente malridotto che i due ragazzi, pentiti, pensano di riportarlo a terra, ma ormai è troppo tardi: l’«Europa» salpa alla volta di Trieste con il suo piccolo clandestino a bordo.
Naturalmente il comandante Liberi non sa nulla, il nostromo Giovanni Barrera, un veterano della Marina militare, copre i due ragazzi e la loro bravata.
Ma presto la salute del pinguino diventa un problema: nella cambusa il caldo è insopportabile, l’animale non mangia nulla e deperisce a vista d’occhio.
Allora, con la complicità di altri marinai, il cucciolo viene trasferito nel gabinetto alla turca della cucina «dove di tanto in tanto si potrà rinfrescarlo con i getti d’acqua dello sciacquone».
Poi, a turno, i marinai si affacciano di nascosto dal portello basso della cambusa per pescare pesce fresco direttamente in mare.
Intanto il pinguino è stato battezzato: Marco, appunto.Le cure dei marinai gli fanno bene, Marco sta meglio e ne combina di tutti i colori.
Si sta sviluppando anche quel fenomeno noto agli etologi come «imprinting»: il pinguino crede che i marinai siano suoi simili, e prende e seguirli e a imitarli.
La nave prosegue la sua rotta, ma allo scalo di Brindisi il segreto non può più essere mantenuto, e Barrera rivela al capitano l’esistenza a bordo del clandestino piumato.
Marco arriva così a Trieste il 18 maggio del 1953 e, spacciato per orfano sottratto a morte sicura, viene affidato all’Aquario marino, allora diretto da Renato Mezzena (che nel libro di Covaz firma una prefazione, mentre altre note sono affidate all’attuale direttore del museo di Storia naturale, e dell’Acquario, Sergio Dolce, e dal conservatore zoologo Nicola Bressi).
Qui Marco, affidato alle cure del custode Pietro Contento, comincia la sua seconda vita.
Libero di girare per le Rive, diventerà presto un personaggio famoso, cercato dai turisti e coccolato dai bambini, viziato da pescatori e pescivendoli.
Morirà il 27 dicembre 1985, alla veneranda età di 32 anni, meritandosi una volta di più l’attenzione delle cronache, con la scoperta che in realtà era una femmina.
Con la sua ricostruzione del rapimento di Marco (basato in buona parte sulla testimonianza di uno dei marinai dell’Europa protagonisti della vicenda) Covaz racconta una moderna favola-verità che sembra uscita più dalla fantasia che dalla recente cronaca, mettendo il pinguino Marco nel novero di tutti quegli animali reali o di finzione, dal delfino Flipper all’orca Willy, che hanno segnato e segnano un’infanzia.

Il libro :

Storia di Marco, il pinguino rapito» 

martedì 30 luglio 2013

Il Borgo Teresiano

Il Borgo Teresiano, anche detto Città Nuova (per distinguerlo dall’adiacente città vecchia) è un quartiere sito nel pieno centro di Trieste.

Esso comprende l’ampia zona che va’ da Scorcola e dalla stazione dei treni fino ai dintorni di Piazza Unità d’Italia (Riva Tre Novembre e Piazza Verdi).

Esempio urbanistico di grande pregio, con l’ordinato intersecarsi delle sue vie ortogonali e perpendicolari, fu voluto dall’Imperatore d’Austria Carlo VI in seguito alla proclamazione del Porto Franco nel 1719 (nel 1717 lo stesso Carlo VI aveva stabilito la libera navigazione sul mare Adriatico e, due anni dopo, aveva concesso a Trieste e a Fiume la dicitura di porti franchi dell’Impero, che ne determinò la prosperità commerciale ed economica, a totale vantaggio dell’Austria, visto che fino a quel momento i commerci via acqua in Europa potevano contare quasi esclusivamente sulla via del fiume Danubio).

Quale centro nevralgico del nuovo quartiere venne scelta la zona dove precedentemente si trovavano le antiche saline della città, fatto che procurò non pochi problemi nella messa in opera dei lavori di costruzione.
Fu sotto Maria Teresa ,la prima Imperatrice d’Austria, però, che la zona assunse la conformazione attuale, soprattutto per quanto riguarda il Canal Grande,costruito tra il 1750 e il 1756 per volere espresso dell’Imperatrice, che, con grande senso pratico, intuì le necessità di far arrivare le merci direttamente in città, il più vicino possibile ai magazzini aperti nei piani terreni degli edifici.

Vicino ai canali vennero fatte costruire delle abitazioni, generalmente composte di tre piani, appositamente erette per i commercianti: per ordine imperiale, al pianterreno si trovavano i magazzini, al primo piano gli uffici, al secondo l’abitazione del proprietario e, al terzo, quella dei componenti meno stretti della famiglia.
I canali, inizialmente, permettevano l’attraversamento tramite ponti girevoli; solamente alcuni anni dopo venne costruito il Ponterosso (da cui, in seguito, prese il nome l’intera piazza), un ponte levatoio in legno, cosiddetto per via del suo colore.
Il ponte venne sostituito con uno simile nel 1778 e con uno girevole in ferro nel 1840; infine, nel 1925, venne edificato quello definitivo in muratura.
E’ interessante notare che altri due ponti affiancarono quello principale per molti anni, in modo da far fronte al crescente traffico cittadino: il primo all’imbocco del canale, fu detto “ponte verde”, mentre il secondo, a metà strada tra i due, venne detto “ponte bianco”.

I nomi e la disposizione dei ponti non furono altro che l’ennesima dimostrazione del nazionalismo triestino e della volontà di essere annessi all’Italia quanto prima.

Inizialmente il canale era più lungo di come si presenta oggi e le sue acque lambivano la Chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo.
Solo nel 1934, interrando la sua parte terminale con le macerie derivanti dalla demolizione della città vecchia, venne formata l’attuale Piazza Ponterosso.
Ma per assuefarsi allo spirito austriaco dell’epoca, disciplinato e preciso , è bene procedere come una certa logica e iniziare un ideale percorso dai limiti estremi del Borgo Teresiano, partendo da Piazza Verdi.

La Piazza, adiacente a Piazza Unità d’Italia, ospita il Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” (di fronte al quale si trova la discoteca Mandracchio); attraversandola ci si ritrova nella via Canal Piccolo, che conduce alla Piazzetta Tommaseo, ospitante uno dei più antichi caffé di Trieste, l’omonimo “Caffé Tommaseo”.
Da qui, tornando in direzione del mare, si arriva sulla trafficatissima Riva Tre Novembre, dove si trova la bella Chiesa settecentesca di San Nicolò dei Greci, riconoscibile dal doppio campanile e dalla cancellata posta davanti ad essa.

Risalendo la strada in direzione della stazione, si va’ incontro al Palazzo Carciotti, che si estende tra la via Genova e la via Cassa di Risparmio, ma che ha la facciata principale proprio sulle Rive.

Superato il palazzo si può godere della splendida vista sul Canal Grande, mentre lo sguardo viene spinto a guardare tutto il Ponterosso, con in fondo la Chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo, e, sulla destra rispettivamente il “Palazzo Rosso” (nome chiaramente dovuto al colore dell’edificio), all’incrocio con l’inizio del Corso Cavour e il Palazzo Gopcevich, oggi sede dei “Musei del Canal Grande”.

Ai lati del Canal Grande si trovano da una parte la via Bellini (sulla destra della quale si trova Piazza Ponterosso), dall’altra la via Rossini: entrambe conducono a Piazza Sant’Antonio Nuovo senza possibilità di attraversamento del canale se non giunti sulla via Roma, che lo taglia trasversalmente (per un periodo, nel 2008 era stato posto un ponte di prova all’altezza della via Trento, il Ponte Bailey).

Arrivati nella piazza e guardando la chiesa, si può scegliere di dirigersi verso destra, in Via S. Spiridione, per giungere fino in via Mazzini (parallela alle eleganti via San Nicolò e Corso Italia) e da lì arrivare in Piazza della Repubblica, oppure verso sinistra, in direzione di via Filzi.

Prima, però, è bene fare un giro nelle viuzze intorno alla chiesa: sull’angolo tra via Dante e la piazza si trova il caratteristico caffé storico “Stella Polare”, mentre proseguendo per la via Ponchielli (dove si trovano la casa Czeke di gusto barocco, l’omonimo Ristorante – caffetteria e la libreria “Borsatti”, specializzata in testi internazionali), intersecata dalla via Santa Caterina da Siena (dove si trova parte del palazzo della Banca Commerciale Italiana, con facciata in Piazza della Repubblica: sul lato opposto della piazza si trova invece l’edificio della Riunione Adriatica di Sicurtà) si giunge sulla via San Lazzaro, alle spalle della quale si trova la graziosa Piazzetta San Giovanni, con la storica sede delle Cooperative Operaie e alcuni locali dove gustare un buon caffé o un aperitivo.

Risalendo verso la stazione attraverso una delle varie vie parallele (rimanendo sulla via San Lazzaro ci si immette direttamente nel caos di una delle principali arterie della città, la via Carducci, altrimenti si può percorrere via Filzi o via Roma) si arriva in direzione di via Geppa (poco prima della quale, all’incrocio con Via Roma, si trova Piazza Vittorio Veneto, restaurata pochi anni fa: qui si trova il palazzo delle Poste, oggi sede del Museo Telegrafico della Mitteleuropa, il cui ingresso è libero).

Da qui si accede a Piazza Dalmazia e alla via Romagna, che conduce fino al rione di Scorcola: le case che si incontrano lungo il cammino in questo lungo tratto in ripida salita, così come alcune di quelle della via Commerciale (poco più avanti, dopo via dei Martiri della Libertà) sono costruite in stile neoclassico e liberty, come la Villa Ermione e la Villa Lehner, rispettivamente al numero 16 e al 25 di via Romagna, o la Villa dei Ralli in Piazza Scorcola

Proprio attraverso il rione di Scorcola si inerpica il simpatico e caratteristico tram di Opcina che, partendo da Piazza Oberdan, arriva fino a Opicina, consentendo una meravigliosa panoramica della città mano a mano che si sale lungo le irte vie cittadine.

Dal Web

domenica 28 luglio 2013

LA TRADIZIONE DELLE NOZZE CARSICHE ....MONRUPINO

Da domenica 25 agosto 2013 a domenica 25 agosto 2013

Monrupino (900 abitanti) è il più piccolo comune della provincia di Trieste, da cui dista una quindicina di chilometri. Confina direttamente con la Slovenia (in particolare con il comune di Sesana) attraverso il valico di Fernetti, che è una delle sue tre frazioni , assieme a Col e Rupingrande.

Qui  sono ancora molto radicate le culture tipiche del Carso. Infatti, a Monrupino si trova un’autentica Casa Carsica, mantenuta intatta nel tempo, dove si possono vedere i costumi, gli attrezzi agricoli e i mobili del secolo scorso, e dove si svolgono, l'ultima domenica di agosto degli anni dispari, le Nozze carsiche, rievocazione storica delle nozze così come venivano celebrate nel 19° secolo.

Le Nozze carsiche

La manifestazione, molto sentita dagli abitanti di cultura slovena che abitano l'entroterra triestino, da alcuni anni è divenuta una vera e propria attrazione turistica. Ha inizio il giovedì con l'addio al celibato e al nubilato: tradizione vuole che i futuri sposi debbano bere tutto d'un fiato grandi quantità del vino locale. Poi la sposa viene trasportata con un carretto alla frazione di Rupingrande dove, per l'ultima volta, ballerà da nubile con quello che a giorni sarà il suo sposo.

Il venerdì il giovane innamorato dedica una serenata alla sua bella intonando, sotto la sua finestra, tipiche canzoni slovene, con la futura suocera che veglia affinché i due non possano incontrarsi. Il sabato, su un carretto, viene portata nella nuova casa la dote della sposa.

La domenica è il gran giorno ed il matrimonio è celebrato, in costumi tradizionali, presso la chiesetta che si erge solitaria sulla Rocca di Monrupino. Al termine della funzione gli sposini vengono accompagnati dal corteo dei convenuti dapprima alla casa e poi al locale dove si terranno i festeggiamenti. Durante tutte le serate della festa non mancano musica e balli nella piazza del paese.

La Casa carsica

La Casa Carsica, perno della rievocazione, è ai margini del piccolo villaggio di Rupingrande. È una tipica casa rustica del Carso triestino di incerta datazione, senz'altro ha più di duecento o forse trecento anni. Il suo attuale aspetto risale al 1831, quando venne riadattata per l'ultima volta. È stata restaurata nel 1968.

Presenta il caratteristico tetto a lastre di pietra ed è arredata con mobili originali ed oggetti d'uso della vita contadina risalenti al secolo scorso, dono degli abitanti della zona.

Il tetto, sormontato da un imponente camino, ha una caratteristica copertura in lastre di pietra. In pietra squadrata sono anche la soglia e le finestre. Davanti alla casa un suggestivo cortile con pozzo e tutt'attorno mura di pietra a protezione del cortile e della casa.

Al pianterreno si trovano la cucina e la cantina.  Al primo piano la camera da letto e il granaio. Nella cucina il pavimento lastricato in pietra presenta una sopraelevazione nell'angolo dov'è situato il focolare con il forno per il pane, la "napa" (cappa del camino) e un incavo di pietra per sistemare i recipienti con l'acqua.

Nella camera da letto risultano degne di nota due culle, due cassapanche riccamente intarsiate e un arcolaio. Da segnalare che anche la biancheria da letto e le coperte sono state fatte artigianalmente.
Nella cantina e nel granaio sono collocati utensili da lavoro e recipienti vari, a testimonianza della dura e faticosa vita degli abitanti del Carso.

La Rocca

Dalla Rocca su cui è stata edificata la chiesetta dello sposalizio si gode un panorama impagabile: a sud l’altopiano carsico; a ovest il mare Adriatico, la foce del fiume Isonzo, la città di Grado e l’isola di Barbana; a est i monti Nanos e Caven.

La Rocca fu prima castelliere preistorico (ossia, insediamento fortificato), poi castellum romano fortificato, infine inespugnabile fortezza che difese le popolazioni locali dalle invasioni barbariche.

Quando, a partire dal 1470, iniziò il periodo delle scorrerie turche, furono proprio gli abitanti a costruire intorno alla chiesa che vi sorgeva - menzionata per la prima volta in un documento vescovile dell'anno 1316 con il nome di "Sancta Maria Reypen" - un rozzo muro, non molto spesso, ma decisamente robusto.

Vicino all'entrata principale si vedono ancora i resti della Torre del Tabor con un arco murato, tratti della cinta muraria e la cisterna, oggi inutilizzata ma un tempo presenza indispensabile per la vita del luogo.

Una volta cessato il pericolo rappresentato dalle scorrerie dei Turchi, iniziò la ricostruzione della preesistente chiesetta, riconsacrata nel 1512 dal vescovo di Trieste Pietro Bonomo, con uno speciale regime di indulgenze per i pellegrini e i devoti.

La chiesa attuale, Santuario Mariano, è invece frutto di rifacimenti ed interventi settecenteschi, mentre il suo campanile - alto 19 metri è visibile da tutto il Carso - fu eretto solo nel 1802.

Altra costruzione di quel periodo è costituita dagli edifici dell'attuale Canonica, dove il portone ad arco reca incisa la data 1559. Questa costruzione, oggigiorno è adibita ad attività parrocchiali.

Ultimo edificio ospitato nella rocca, posizionato sulla rupe più alta del colle, è l’antica Casa del Comune, una piccola costruzione quattrocentesca in pietra, nella quale una volta si riuniva la “srenja”, ossia l’assemblea dei capifamiglia.

Foto dal web  tratta da  una edizione passata

Il libro ...101 cose da fare in Venezia Giulia almeno una volta nella vita

Stretta tra le Alpi e il mare, la Venezia Giulia è la terra di confine per antonomasia, ambita e contesa.
Eppure basta pensare al suo capoluogo, Trieste, da sempre fucina di storia e di letteratura, patria natia e d'adozione di scrittori e poeti, per rendersi conto di come questa zona abbia saputo mantenere una sua peculiare identità.

Attraverso i centouno itinerari proposti in questo libro, sfileranno davanti ai vostri occhi tutti i volti di una terra estremamente ricca e varia: vi sentirete viaggiatori cosmopoliti, cittadini internazionali, forse persino un po' irredentisti.

Potrete fingervi intenditori di caffè ammirando il mare da piazza Unità a Trieste, o chiedere alla vostra amata di sposarvi con nozze carsiche, sapendo che, male che vada, vi attaccherete al tram (di Opicina).

Potrete scegliere di vagare alla ricerca di ispirazione, guidati da Svevo o dal suo insegnante d'inglese Joyce, per poi finire con l'imbattervi in canyon mozzafiato e grotte giganti.

E magari, quando sarete immersi nello splendido fascino del paesaggio carsico o mentre affronterete impavidi la bora, vi sorprenderete a pensare che, in Venezia Giulia, è davvero facile sentirsi a casa.

venerdì 26 luglio 2013

Melone , il frutto del gran caldo

Il melone è uno dei frutti-simbolo della stagione calda: dal bel colore solare, ricco di acqua, di fibre e di zuccheri, è nel contempo dissetante e nutriente, e non pesa sulla bilancia, visto che ha solo una trentina di calorie all'etto.

Questa pianta delle Cucurbitacee è originaria dell'Asia centrale e della Turchia: a partire dal V secolo a.C., sbarcò in Egitto e poi a Roma.
I meloni italiani più celebri, i Cantalupi (con la scorza spessa e la polpa profumata), furono portati nella nostra Penisola dall'Oriente nel Quattrocento e coltivati per la prima volta a Cantalupo, nei terreni pontifici nei dintorni di Roma.
Ma il melone non è solo molto buono: scopriamo come sfruttarne le virtù curative.
Un tonico per la circolazione: con mezzo melone al giorno controlli la pressione

Il melone contiene un'altra percentuale di sali minerali (tra cui ferro, fosforo, sodio e calcio) e in particolare di potassio, il sale che contribuisce a tenere sotto controllo la pressione e ripristina le scorte idriche perdute a causa della sudorazione.
Consumare ogni giorno mezzo melone o anche un piccolo melone intero aiuta a proteggere il sistema cardiocircolatorio perché questo frutto contiene l'adenosina, una sostanza che aiuta a mantenere fluido il sangue ed evita la formazione di coaguli.
Il melone è anche una miniera di fibre (che mantengono pulito e attivo l'intestino) e vitamine A e C, prezioso "nutrimento" dell'epidermide che durante l'estate è particolarmente esposta agli stress termici e all'aggressione dei raggi solari.

Non è invece indicato per i diabetici (è molto ricco di zuccheri) e per chi soffre d gastrite.

La sua polpa è idratante: a fettine disseta la pelle secca
Un primo ed efficace impiego del melone è rappresentato da questa maschera per il viso, perfetta dopo una giornata di esposizione al sole.
La polpa di melone assorbe il calore dalla cute e la riporta al giusto grado di idratazione.

Gusta il melone anche con le verdure

Questo piatto rinfrescante e saziante, da  gustare come antipasto, scaccia caldo ed è utile anche per reintegrare i sali persi con il sudore.

Ingredienti:

un melone
una falda di peperone verde
una falda di peperone rosso
un finocchio piccolo
2 foglie di basilico
un cucchiaino di aceto di mele
un cucchiaio d' olio extravergine d'oliva
un cucchiaio di semi di sesamo
6 gherigli di noce
sale q.b.

Preparazione:

Lavare e pulire finocchi e peperoni e tagliarli a tocchetti;
aggiungere le noci, il sesamo, le folgie di basilico spezzettate,
condire con sale, aceto di mele, e olio d'oliva.
Tagliare il melone in senso orizzontale, svuotare ogni metà dalla polpa e tagliarla a tocchetti.
Unire la polpa alle altre verdure e la marinata nel frutto svuotato.

mercoledì 24 luglio 2013

I miei primi amici con Booking

Ho intrapreso questa nuova avventura con Booking .com ed è stata una sorpresa !
Sono iscritta in molti siti ma incredibili le tante prenotazioni con Booking.com
Seri , puntuali ......
Giuliana , la manager incaricata di seguirmi ,una persona stupenda ,
clienti da tutto il mondo !
Woww sono felice :-D
I primi clienti persone splendide che vivono in Svizzera ...mamma vietnamita , papa' tedesco e tre figli meravigliosi
Ciao a tutti continuo la mia avventura ...oggi arrivi dalla Russia !!!

martedì 23 luglio 2013

URSUS , archeologia industriale

Con i suoi 75 metri di altezza potrebbe sembrare la Torre Eiffel.
Ma le sue "fondamenta" giacciono nel mare, in un angolo del Porto Vecchio di Trieste, al Molo 23.
Si tratta di una delle più grandi e antiche gru galleggianti: l'Ursus. 
Ursus rappresenta un raro reperto di archeologia industriale, un'importante opera di ingegneria meccanica e navale che ha contribuito all'edificazione di opere portuali e costiere.
 Interamente progettata e costruita nei Cantieri Triestini, è stata utilizzata nella realizzazione di progetti navali che hanno assegnato alla cantieristica triestina un primato di qualità che ancora oggi le appartiene. L'Ursus, già teatro di manifestazioni di richiamo turistico come un concorso nazionale di fotografia, o di alcune mostre d'arte, è stata presente, con la sua maestosità, alla celebre regata triestina della Barcolana. 
Durante lo scorso Natale, suggestivi fasci di luce colorate l'hanno illuminata, diventando oggetto di curiosità e ammirazione da parte di numerosi turisti presenti in città. 
Lo spazio interno è di ben 800 metri quadrati ed è in grado di trasformarsi in sale convegni o sede museale o galleria per mostre d'arte.
La superficie, invece, sarebbe una suggestiva location per concerti e spettacoli vari. 
L'Ursus: un esempio di recupero di un raro reperto industriale per un richiamo turistico eccezionale.
Ursus
Molo 23
34100 Trieste

lunedì 22 luglio 2013

Disintermediazione alberghiera: le nuove prospettive del booking online

Booking EngineIntermediazione? No, grazie.

È destinato ad essere questo il nuovo imperativo del booking online, un mercato in costante espansione che se fino a ieri era in mano quasi esclusivamente ad un numero ristretto di tour operator (Expedia, Venere, Lastminute, ecc), ora sembra essere sempre più appannaggio del… fai da te.

O, in altre parole, della cosiddetta ‘disintermediazione’ alberghiera: quel meccanismo per cui il turista che decide di prenotare la sua vacanza in Internet, lo fa senza affidarsi ad un intermediario, ma chiudendo la transazione direttamente sul sito dell’hotel prescelto.

Come a dire: dal produttore al consumatore.

Sembra la scoperta dell’acqua calda, eppure in Italia questo fenomeno è ancora allo stato embrionale.
Solo negli ultimi anni, infatti, gli imprenditori di casa nostra hanno cominciato a cogliere le potenzialità dell’esistenza in Rete di un canale diretto con il turista che possa ovviare ai condizionamenti imposti dai vari intermediari.
E questo canale diretto non può che essere un buon sito internet, accattivante, ben costruito, ma soprattutto denso di informazioni che invoglino l’utente a cliccare sul tasto book now.
I motivi, quindi, per cui un albergatore dovrebbe investire in web marketing turistico vengono soprattutto dai numeri. 36%: è la percentuale dei viaggiatori che ritengono di ottenere un servizio migliore dalla trattativa diretta con l’hotel, il doppio rispetto al 15% che dichiara di preferire i grandi portali. Inoltre, per il 38% di loro i prezzi concordati direttamente con l’albergo sono più vantaggiosi rispetto a quelli riferiti da un intermediario e ben l’80% di coloro che hanno notato l’albergo su Expedia & co raggiunge poi il sito ufficiale dell’albergo.
Più precisamente, sempre secondo statistiche Google UK e ComScore, 3 viaggiatori su 10, dopo aver ricevuto informazioni sull’albergo dalla grande agenzia, preferiscono contattarlo direttamente per concludere la trattativa: Expedia stessa dichiara che oltre il 40% dei propri visitatori ricerca pacchetti su expedia.com per poi prenotare sui siti degli hotel.

 Tutto questo non significa che chi gestisce una struttura alberghiera debba chiudere con i classici intermediari, anzi: questi rappresentano un veicolo in più per promuovere l’hotel, da sfruttare per rafforzare il brand e condurre il cliente verso il proprio sito.
Solo che affidarsi esclusivamente agli intermediari non dovrebbe rappresentare l’unica soluzione per generare profitto. Piuttosto appare necessaria – alla luce di questi cambiamenti nella dinamica di mercato e nel comportamento dei viaggiatori - una maggiore cura del proprio sito, che punti su una sua maggiore visibilità e sulla personalizzazione dell’offerta.

sabato 20 luglio 2013

Istituto Venezia , imparare l'italiano a Trieste

Scuola di italiano

Istituto Venezia è una scuola di italiano riconosciuta dal Ministero dell'Educazione Italiano, è membro di:
Asils, Associazione Scuole Italiano Lingua Seconda;
Tandem International, International Network of Quality Language Institutes

Da molti anni promuove a Venezia l'insegnamento della lingua italiana e inoltre:

- coordina i corsi di Italian for foreigners della Venice International University (Università di Ca' Foscari, Istituto Universitario di Architettura, Ludwigs Maximilian Universitat, Tel Aviv University, Universidad Autonoma de Barcelona, Waseda University di Tokyo e Duke University)

- è sede di stage dei corsi e del Master in didattica e promozione dell'italiano, Laboratorio Itals dell'Università di Ca' Foscari di Venezia

- ospita i corsi di italiano dell'associazione internazionale Intercultura
- organizza programmi study abroad di università americane

Corso intensivo di italiano a Trieste

- Il corso si articola in 4 ore al giorno di lezione alla mattina, divise fra due insegnanti, dal lunedì al venerdì.I gruppi sono al massimo di 12 studenti.
- Un corso dura 4 settimane (80 ore) e copre il programma di studio per i livelli principiante, intermedio, medioprogredito e avanzato.

A seconda del livello, i partecipanti potranno acquisire una competenza di base dell'italiano o approfondire e perfezionare le loro conoscenze dell'italiano.
I principianti possono iscriversi solo a partire dalla prima settimana di corso. È possibile iscriversi anche a 1, 2 o 3 settimane di corso.
Tutti i materiali didattici e le attività culturali a Trieste sono inclusi.
È possibile iscriversi anche a un Corso individuale o Superintensivo 1 e 2(combinazione fra Corso Intensivo del mattino e 1 o 2 ore di Corso Individuale il pomeriggio).

ISTITUTO VENEZIA  A TRIESTE
Via del Collegio 634121 Trieste
Telefono +39 0415224331
Fax +39 0415285628
Skype: istitutovenezia
info@istitutovenezia.com

venerdì 19 luglio 2013

Il campo da golf di Lipica ,Slovenia

Il Campo da golf di Lipica è stato costruito nel 1989 su progetto di Donald Harradine, un architetto di campi da golf di fama mondiale.
È l'unico campo da golf in Slovenia dove è possibile praticare questo sport durante tutto l’anno.
Oltre ai golfisti sloveni, il campo è molto frequentato anche da giocatori stranieri, che arrivano soprattutto dalle vicine Italia, Croazia, Germania e Austria.
Questa struttura può vantare fairway particolarmente pittoreschi e aree di allenamento, dove si trova anche un’accademia di golf senza frontiere.
Nell'ambito dei servizi dedicati al golf, offriamo una vasta gamma di pacchetti tra i quali troverete sicuramente qualcosa che fa al caso vostro.
I campi da golf partner sono situati nelle immediate vicinanze, in Italia e Croazia.

giovedì 18 luglio 2013

Un evento importante TriesteLovesJazz !


Da domenica 7 luglio a domenica 11 agosto 2013 è tornata a Trieste TriesteLovesJazz,

 la 7. edizione del festival internazionale che ogni anno porta a Trieste il meglio del jazz.
Bill Evans, Anthony Strong e Sugar Blue alcuni dei protagonisti della scena mondiale che dividono il palco con artisti e band locali confermando l’ampio respiro del festival, che accosta i talenti del territorio al panorama internazionale.

27 concerti distribuiti su 16 serate, oltre 150 gli artisti protagonisti, molti i paesi di provenienza (da tutto il mondo) delle band: questi alcuni numeri della settima edizione di TriesteLovesJazz, il festival internazionale organizzato da Casa della Musica e promosso dal Comune di Trieste nell’ambito di “Trieste Estate”.
Quest’anno per la prima volta, inoltre, il festival debutta sotto l’egida del nuovo marchio Jazz Fvg sotto il quale  gravitano i migliori i festival della regione.
Trieste ospita non solo alcuni tra i più importanti e quotati nomi del jazz internazionale, come il sassofonista di Miles Davis, Bill Evans, la nuova star britannica Anthony Strong e lo storico maestro della chitarra, Franco Cerri, ma anche icone musicali del blues come Sugar Blue, vero e proprio mago dell’armonica, accanto ad artisti dall’accento contemporaneo come il trio Comisso – Stockhausen–Thomè o i Funambolique, o ancora il jazz moderno e insieme popolare di Matteo Sabattin/Rafal Sarnecki New York Quintet o la freschezza e l’alta professionalità del trio di Enrico Zannisi.

TriesteLovesJazz 2013

Stochausen


TriesteLovesJazz 2013: Stochausen-Comisso-Thomè Trio

Sabato 20 luglio, alle 21.00, sarà la volta di del trio Markus Stochausen (tromba e flicorno) – Angelo Comisso (pianoforte) – Christian Thomè (batteria), un ensemble che unisce musicisti formidabili che suonano assieme dal 2003.
Markus Stockhausen, definito da The Times “prodigio della tromba”, è figlio del grande Karlheinz, tra i compositori più importanti della musica del XX secolo, e fratello di Simon, anche lui affermato compositore contemporaneo. Trombettista solista e improvvisatore, è uno dei più versatili e poliedrici musicisti del nostro tempo: si è esibito sui più grandi palcoscenici, dalla Scala al Royal Opera House e il suo suono pieno e fluido è riconoscibile su oltre 50 dischi registrati per le più importanti etichette discografiche.

Al suo fianco il pianoforte di Angelo Comisso, pianista istintivo, che affronta con naturalezza, oltre al jazz, repertori classici così come complesse partiture contemporanee e l'improvvisazione totale.
Ha al suo attivo oltre dieci album.

Completa il trio Christian Thomè, di scuola tedesca, dalla grande attenzione alla rifinitura del tocco: la sua fantasiosa e mai invadente propulsione ritmica gli hanno permesso di collaborare con con grandi nomi come Peter Kowald, Micheal Moore, Achim Kaufmann e di lavorare in vari progetti interdisciplinari, tra i quali l’ European Dance Development Center con la ballerina italiana Paola Bartoletti.

Per maggiori informazioniSito web: http://www.triestelovesjazz.com

mercoledì 17 luglio 2013

Le Osmize ...cosa sono ?

Le osmize sono dei locali tipici della provincia di Trieste e dei suoi dintorni.
Ai contadini viene permesso, per un breve periodo, di aprire l'attività commerciale in cui vendere i propri prodotti.
Originariamente questo periodo era di otto giorni - osem in sloveno - da cui deriva il nome "osmize".
Le date di apertura delle osmize variano di anno in anno, anche a seconda della quantità di vino prodotto dai singoli contadini.
L'attività di vendita viene solitamente svolta nelle cantine e nei giardini delle loro stesse abitazioni, adibiti per l'occasione con tavoli e panche di legno.

Cosa offrono?

Nelle osmize si può gustare i prodotti tipici del territorio: vino (Terrano, Vitovska, Malvasia), prosciutto, salame, pancetta e altri salumi, formaggi e uova. In alcune osmize è possibile trovare anche olio oppure di verdure e ortaggi, sempre di produzione propria.Nelle osmize si respira un'aria goliardica, sia per il vino bevuto che per l'allegria dei suoi visitatori. Spesso vengono intonati canti tradizionali in dialetto triestino, accompagnati dal suono della fisarmonica, della chitarra e di qualsiasi altro strumento sia stato portato.

Quando?

Le osmize sono aperte durante tutto l'anno. È particolarmente consigliato visitarle durante la bella stagione, per gustarsi il tutto all'aria aperta.

Dove?

A Trieste si trovano su tutto il territorio del Carso, ma ci sono alcuni esempi di osmize cittadine che si trovano nella prima periferia della città (es. Longera, Piscianzi). Altre osmize si trovano oltre confine, in Slovenia.


Come trovarle?

Lungo le strade principali del Carso vengono esposti dei rami, detti frasche, con una freccia rossa che indicano la presenza di un'osmiza.
Basterà seguirli per trovarla.
Nella settimana dal 24 al 30 Giugno saranno aperte le seguenti Osmize:
Lisjak Maria (Malchina, fino al 30/6);
Gabrovec Ivan (Prepotto 15 Tel. 349 3857943);
Gruden Stanislav (Samatorza, fino al 27/6)
Legisa Nadja (Medeazza, fino al 25/6)
Skupak Zdravko (Colludrozza, fino al 28/6)
Verginella Dean (Contovello, fino al 30/6)
Pertot Gabriel (Aurisina, fino al 30/6)
Bandi Davorin (Prebenico, fno al 3//)
ORGANIZZATO DA: www.osmize.com www.osmize.net

venerdì 12 luglio 2013

ITS International Talent Support 12/13 Luglio all'ex Pescheria



ITS fornisce supporto e visibilità ai giovani talenti di tutto il mondo.

4 Campi di Gara:

MODA- il concorso di moda stabilito per gli studenti dell'ultimo anno delle scuole di moda di design e giovani designer
ACCESSORI - l'unico concorso che abbraccia tutti i campi del design accessori,
GIOIELLI - dedicato ai gioielli in tutte le sue diverse forme
ITS FOTO - un osservatorio importante per scoprire i giovani fotografi più abili



Da Cipro alla Corea del Sud, dal Libano alla Cina, attraversando Stati Uniti, India, Canada, l'Europa da est a ovest.
Per il dodicesimo anno consecutivo, il 12 e 13 luglio all'ex Pescheria, “Its” porta in passerella la moda della globalizzazione.

Ancora una volta, il “contenitore” degli Incanti proporrà la moda che si studia nelle accademie di design più prestiose, ma che poi si contamina e si influenza sulle autostrade della rete.
Lì si vedranno  colori, motivi e suggestioni, trenta giovani creativi selezionati per la finale, stilisti e designer di accessori e gioielli arrivati a Trieste da un capo all'altro del mondo,
Sono questi i personaggi e i temi comuni agli oltre mille portfolio inviati agli organizzatori del concorso, Barbara Franchin e lo staff della sua agenzia “Eve”, che in quest'edizione sono riusciti a scovare aspiranti stilisti di paesi come Zimbabwe, Trinidad, Ecuador, Costa Rica, Salvador, Egitto, Perù, Emirati Arabi, Iran, Nepal, Nuova Zelanda, Libano, Armenia: mercati della moda inesplorati, esordienti del sistema.

Dieci finalisti per ogni sezione del concorso, con la consueta, nutrita pattuglia di inglesi, soprattutto dal London College of Fashion, che ha i migliori corsi al mondo per il design degli accessori, e un ritorno nella rosa dei talenti emergenti di francesi, americani e irlandesi.
Venerdì 12 luglio, all’ex Pescheria, inaugurazione della mostra di accessori e gioielli, il giorno dopo la sfilata delle collezioni selezionate, cui si aggiunge quella del vincitore 2012, il giapponese Ichiro Suzuki, chiamate alla ribalta dalla “vecchia” amica di Its, Victoria Cabello.

Quattordici le scuole e accademie di moda rappresentate in finale,
Novità nelle tre giurie, alle quali spetterà il compito di destinare i consistenti premi in denaro (sfiorano i centomila euro) e gli stage nelle aziende degli sponsor.

A Trieste arriveranno infatti Harold Koda, curatore responsabile del Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York, e Laurent Cotta, storico dell’arte e curatore al Musée Galliera di Parigi, che, nel weekend triestino, avranno anche l’opportunità di visitare e conoscere l’archivio creativo di “Its”, con i suoi undicimila portfolio, oltre trecento tra abiti e accessori e settecento fotografie, al quale ogni finalista lascia in eredità una sua creazione.
E ancora, in giuria, tra i nomi di peso, la stilista di Marni (griffe acquisita di recente da Renzo Rosso) Consuelo Castiglioni, Raffaello Napoleone, ad di Pitti Immagine, rappresentanti del British Fashion Council e del premio francese Andam Fashion Award, per gli accessori il designer giapponese Mihara Yasuhiro, per la gioielleria il brand di lusso francese “On Aura Tout Vu”.

Si arricchiscono premi e sponsor.
A sostenere il concorso triestino ci sono innanzitutto Diesel e, quest’anno per la prima volta, la holding di Renzo Rosso, Only The Brave, insieme al gruppo Ykk, sponsor della sezione accessori, e a Swarovski per i gioielli.
Entrano in squadra Yoox, che sceglierà una creazione, la produrrà e la metterà in vendita nelle sue piattaforme on-line presenti in oltre cento paesi, e poi Swatch, che chiederà a un finalista di disegnare un gioiello con tecniche e materiali innovativi.

Love me in Italy


Love me in Italy


Love me in Italy

La guida alle migliori location in Italia per il matrimonio e gli eventi d'amore

Love me in Italy è una guida unica nel suo genere, dedicata alle coppie che vogliono scegliere una cornice originale per il loro giorno più bello.

Una proposta tra più di 20 città che spazia dalla cerimonia all'aperto immersi nel verde del parco di Terme di Comano, al romanticismo di Verona con la celebrazione del rito alla casa di Giulietta, dalla sala più glamour d'talia a Milano a quella traboccante di arte e riferimenti storici del Palazzo Assessorile di Cles, dall'affaccio sul mare triestino, alle colline toscane di Anghiari, da Venezia, città dell'amore per eccellenza, a Roma, città eterna.
Per ogni luogo, descritto nei suoi aspetti più significativi, trovate tutte le informazioni utili sulle procedure amministrative per il matrimonio e i consigli dei migliori professionisti per la scelta dello scenario più suggestivo per gli scatti fotografici, il banchetto perfetto, i fiori adatti, il gioiello più bello, il dolce più elegante.
F. Bedendo, V. Pinton, C. Zizola, Prefazione di Serena Obert

Traduttrice :Dilara Sadiker :-D
116 pagine
Uscita giugno 2013 per chi lo volesse acquistare http://www.lunargento.it/articles/catalogo_libri_italiano/1/L030.html