mercoledì 30 dicembre 2015

Il Farneto , il boschetto

Parco Farneto il cui nome deriva da farnus, una specie di quercia, è il più esteso polmone verde della città con 915.400 mq. di superficie, che sovrasta il rione di San Giovanni e che si estende da San Luigi a Melara fino al Rio Farneto che scorre nella valle di Longera. 

Distrutto in gran parte durante la seconda guerra mondiale per il bisogno della popolazione di procurarsi la legna da ardere, il Boschetto fu sempre pubblico e intervennero dal 1533 in poi i sovrani austriaci che lo mantennero e lo fecero recintare per impedirne le devastazioni.

Maria Teresa d'Austria, intorno al 1750, nominò un cacciatore guardiaboschi per il quale fece costruire due case, una a metà collina e l'altra sulla sommità, da cui il toponimo tutt'ora in essere per quella zona della città detta il Cacciatore.

Nel 1785 il Boschetto possedeva ben 32.984 querce che proteggevano la città dal vento di bora e rendevano l'aria particolarmente salubre.

Nonostante le guerre, le gite domenicali al Boschetto divennero una consuetudine dei triestini, soprattutto dopo l'apertura nel 1808 della passeggiata del viale XX Settembre. 

Nel 1858 venne eretto l'edificio del Ferdinandeo, allora come albergo con ristorante, caffetteria e sala da ballo. Parco Farneto è stato riaperto al pubblico nel 2000 dopo la ristrutturazione ed il recupero dei sentieri storici che sono stati in parte lastricati e lungo i quali sono state create delle aree di sosta.
L'area dispone inoltre di un percorso naturalistico per poter osservare le famiglie di caprioli e altri animali, di un percorso vita per praticare attività ginniche, di un'area giochi per i bambini, per il ping pong e le bocce. 

Il Parco, ben servito dai mezzi pubblici, si gode in tutta la sua estensione percorrendolo a piedi attraverso i sentieri, ma per chi non volesse rinunciare all'automobile sono disponibili due zone di parcheggio con accesso da via Marchesetti.