lunedì 15 luglio 2019
L'ultima spiaggia d'Europa divisa da un muro
La Lanterna
A Trieste resiste l'ultima spiaggia divisa di tutta Europa: la Lanterna, chiamata più comunemente "Pedocin", è uno stabilimento balneare in pieno centro che conserva ancora oggi le regole del pudore di quando nacque sotto il dominio austriaco, più di un secolo fa.
venerdì 12 aprile 2019
Trieste Itinerante - Colle di San Giusto - Introduzione
L’idea è quella di offrire ai cittadini/turisti la possibilità di scegliere quale percorso storico-culturale intraprendere tra diversi itinerari proposti e di essere guidati con l’utilizzo dei QR-Code posti su piedistalli o vetrine lungo gli itinerari.
Inquadrando con il vostro smartphone il QR-Code posto sulla colonnina potrete collegarvi con la pagina del portale dedicata a quel percorso o più nel dettaglio a quella tappa visionando sia i contenuti ad esso legati sia il video che vi guiderà alla tappa successiva.
Buon viaggio nelle Storia , Lorena @Marypoppinhouse
lunedì 17 dicembre 2018
martedì 4 dicembre 2018
Il Valzer più grande del mondo !
Valzer da record con 2500 ballerini
"A Trieste lo spettacolo è di casa, vi aspettiamo"
L' appuntamento è in Piazza Unità d'Italia il 5 di Dicembre
Buon divertimento , Lorena @Marypoppinhouse !
mercoledì 8 agosto 2018
Trieste HopTour è il nuovo servizio di trasporto turistico
⊙Il bus parte ogni giorno dal molo Audace e ha 5 corse al giorno
Partenze dal molo Audace alle 10.00, 12.15, 14.00, 15.45, 17.30).
⊙ I turisti possono scendere e salire dal bus e riprendere la corsa successiva.
⊙Il biglietto dura 24 ore ed il costo è sempre di 11€ a persona (poi ci sono altri prezzi per ragazzi, famiglie e gruppi).
In allegato le foto della mappa che vengono offerte ai turisti con il percorso del bus e tutte le informazioni riguardanti i prezzi, orari, fermate e altri tour che vengono organizzati durante la settimana.
Per ulteriori informazioni siamo a disposizione oppure visitare il sito www.hoptour.it
sabato 7 aprile 2018
In Via S.Francesco una Torre ...
Il fabbricato denominato Torre dei Pallini o Torre dei Ciana è quello che rimane di una vecchia fabbrica per la produzione di pallini in piombo.
La fabbrica di pallini da caccia venne fatta costruire da Giuseppe Ciana su un terreno di sua proprietà, in precedenza occupato da un'altra fabbrica di pallini avviata dal padre Dionisio agli inizi dell'Ottocento.
La famiglia Ciana, originaria di Novara, era giunta a Trieste a metà Settecento e si dedicava a diverse attività industriali, fra le quali la fabbricazione di peltri e pallini da caccia.
Il progetto per la torre è di Angelo Toniutti ed è datato 18 ottobre 1838, ma la costruzione risale al 1839.
● Per produrre i pallini, il piombo fuso veniva fatto cadere dall'alto della torre, da un'altezza di 45 metri, attraverso diverse piastre di rame forate a seconda delle dimensioni dei pallini che si volevano ottenere.
I pallini venivano raccolti in una vasca piena d'acqua collocata alla base della torre.
La torre era affiancata dai magazzini della fabbrica, demoliti nel 1979-80 per far posto a moderni edifici residenziali.
Nel 1846 la fabbrica divenne proprietà di Angelo Coen Ara, che nel 1859 la cedette alla ditta Sortsch. Nel 1887 passò alla società Carl Greinitz di Graz e, dopo la seconda guerra mondiale, venne acquisita dalla società S.A.F.E.M. di Padova.
Negli anni Settanta la torre divenne proprietà della ditta Edilzini di Trieste.
A seguito dei danni subiti durante il Terremoto del 1976 era stata ventilata l'ipotesi, poi abbandonata, di demolizione della Torre.
La Torre dei pallini è una torre circolare dell'altezza di 45 metri.
E' realizzata in conci di arenaria eretta su di un basamento quadrato costituito da due blocchi digradanti separati da una cornice marcapiano.
Alla sommità della torre è stato realizzato un terrazzino con ringhiera neoclassica lavorata sostenuto da un cornicione a mensole.
All'interno della torre la scala elicoidale in masselli di pietra conduce al forno per la liquefazione del piombo, posto alla sommità della struttura.
Alcune finestre rettangolari, più grandi sul basamento, più piccole sulla torre circolare, garantiscono l'illuminazione alla scala interna.
~♡ Storia di Trieste ~♡
giovedì 22 febbraio 2018
Il nostro vento ... La Bora
Trieste e la bora, un binomio inscindibile.
Trieste è la città della bora e la bora è il vento di Trieste
È un elemento essenziale per questa città forse perché scatena emozioni vere, totalizzanti, intense di fronte alle quali pochi possono restare indifferenti.
La luce diventa cristallina, il mare schiaffeggiato acquista riflessi e sfumature incredibili!
Se è invernale, le sue sferzate ti lasciano senza fiato, il suo ululato ti dà la misura della sua intensità: insomma è energia allo stato puro, e pare quasi che tu possa incamerarla, assorbirla.
Certo è che se non ci fosse saremmo diversi.
La bora di sicuro agita le menti, elettrizza, non a caso imborezà è un termine dialettale che indica un soggetto agitato ma non in senso negativo, perché la bora è allegria, è leggerezza, è bellezza assoluta.
Le case del capoluogo giuliano hanno pareti portanti più spesse della norma nella direzione di provenienza del vento e alcune finestre, in zone con vegetazione, hanno protezioni in acciaio.
Questi flussi piegano, per questioni orografiche, verso Ovest/Sud Ovest nelle zone sopra menzionate, ma la loro origine può essere artica, scandinava, centr'europea, est europea, siberiana e persino, basso balcanica e subtropicale.
Soffia dai quadranti nordorientali e non sempre dalla stessa direzione, ma da una direzione media.
E' una corrente fredda, o meglio, che si mantiene ancora fredda nonostante la discesa dalla cima.
Il termine deriva da "Borea", personificazione del vento del Nord per i greci.
La sua caratteristica principale è che è "discontinuo", ossia, a raffiche.
Nel nostro Paese ci sono vari ingressi, e a seconda di dove passa il vento può variare la previsione di pioggia o neve su molte zone, dato che colpirà talune zone che altre.
La porta principale comunque è quella di "Postumia", presso le Alpi Giulie.
Caratterizzata da raffiche d'aria , chiamate "refoli", molto forti.
Il record di queste è stato superiore ai 188 km/h
La bora scura si forma in concomitanza con una bassa pressione sui mari centro-meridionali, che sull'alto Adriatico piegano da Nord/nordest. Attorno ad un centro di bassa pressione
Un bel giorno giunsero su un verdeggiante altopiano che scendeva ripido verso il mare e Bora si allontanò per andare a giocare con le nuvole.
Dopo un po’, incuriosita, entrò in una caverna dove avvenne l’incontro con l’umano eroe Tergesteo, fu amore a prima vista due giovani vissero felici in quella grotta sette giorni di travolgente e tempestosa passione.
Quando Eolo si accorse che la sua figlia prediletta era sparita, preoccupato decise di andare a cercarla.
Dopo giorni di disperate ricerche finalmente la trovò e, vedendola abbracciata a Tergesteo, si infuriò a tal punto che si avventò contro l’umano scagliandolo con violenza contro le pareti della grotta finchè l’eroe rimase a terra privo di vita.
Il padre ordinò a Bora di ripartire ma lei, distrutta dal dolore, non ne volle sapere e scoppiò in un singhiozzo tanto disperato che ogni lacrima che sgorgava dal suo pianto si trasformava in pietra.
Le lacrime furono talmente tante che il verdeggiante suolo dell’altopiano venne completamente ricoperto da un manto pietroso, mentre dal sangue di Tergesteo nacque il sommaco , che da allora inonda di rosso l’autunno carsico.
Alla fine Eolo decise di ripartire e di lasciare Bora sul luogo che aveva visto nascere e morire il suo amore.
Allora il mare, impietosito, ricoprì il corpo del povero innamorato di conchiglie, stelle marine e verdi alghe.
"chiara" fra le braccia del suo amore o "scura" nell’attesa di incontrarlo.
domenica 17 dicembre 2017
Stelle sul ghiaccio
grande spettacolo in piazza Ponterosso , Silvia Stibilj madrina d'eccezione
LUNEDI' 18 DICEMBRE DALLE 10 ALLE 12
MARTEDI' 19 DICEMBRE DALLE 10 ALLE 12 E DALLE 16 ALLE 19.
mercoledì 4 ottobre 2017
Oggi 4 Ottobre sarà il tricolore più grande del mondo !
Sarà il tricolore più grande del mondo !
Sarà il tricolore più grande del mondo, lungo circa 5 km, il momento più suggestivo dell'esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale delle Frecce Tricolori che si terrà oggi mercoledì 4 ottobre, a partire dalle ore 10.30, in piazza Unità d'Italia e segnerà il saluto ufficiale alla città e alla 49esima edizione della Barcolana.
Buon divertimento tutti con il naso in su ' oggi !!!
Lorena @MaryPoppins'sHouse
sabato 30 settembre 2017
Percorso di regata 2017 , La Barcolana !
Un ritorno alla tradizione e allo stesso tempo una epocale innovazione.
Cambia il percorso della Barcolana e, se nella prima parte torna su rotte già sperimentate in passato, nell'ultimo tratto diventa la principale novità di questa edizione.
○ Sotto la foto del percorso
● IL PERCORSO
Nelle ultime edizioni il percorso della Barcolana è stato avvicinato a terra ,accostata maggiormente la partenza alla riviera di Barcola, è stata avvicinata la prima boa (accorciando così la navigazione lungo il primo lato), riposizionato il disimpegno della Boa 2, accorciato e riorientato il terzo lato che conduceva nuovamente verso terra, posizionando la Boa 3 nei pressi del Castello di Miramare.
Il posizionamento della Boa 3 risulta strategico per aumentare la visibilità della regata , valorizziamo così la riviera di Barcola e l'altipiano come spalti di uno stadio naturale, facendo sì che la regata possa correre il più possibile parallela alla costa.
La regata non terminerà di fronte al terrapieno di Barcola , dove verrà posto un cancello che registrerà i passaggi , ma di fronte alla piazza dell'Unità d'Italia, al largo della diga del Porto Vecchio.
Il pubblico assiepato lungo le Rive per attendere il rientro delle imbarcazioni potrà così godersi l'arrivo in diretta, e a occhio nudo.
Il miglio e mezzo di navigazione da Barcola a Piazza Unità compensa la riduzione di percorso del primo e del terzo lato, dando alla regata una nuova veste in termini di spettacolarità, e possibilità di vivere l'evento anche stando a terra, da Miramare a piazza Unità, lungo la Napoleonica o la Strada del Friuli e da San Giusto.
Dal web
Per tutte le informazioni sulla Barcolana
Buon divertimento nella più grande regata di tutti i tempi , 2000 barche !
Lorena @MaryPoppins'sHouse
sabato 29 luglio 2017
Io e Trieste ... un bellissimo film
Un film dove la città di Trieste viene vista attraverso gli occhi della mia memoria, un nuovo album di famiglia che tenta di aggiornare il vecchio album di mia nonna, che negli anni trenta dal profondo Friuli si era trasferita nel "nuovo mondo" di Trieste, forse in cerca dell'imprevedibile.
Teresa Terranova
mercoledì 26 aprile 2017
Trieste ... 11° posto tra le città da visitare in Italia
Trieste è tra le città più belle d'Italia da visitare almeno una volta nella vita quando visitarle e perché!
● PERIODO IDEALE PER UNA VISITA : Primavera e Autunno
Situata sul mare Adriatico e quasi interamente circondata dalla Slovenia, Trieste è una città che geograficamente e storicamente isolato dal resto della penisola italiana.
● MOTIVI PER VISITARLA:
⊙Il Cuore d'Europa
E' un luogo storico, importante porto commerciale che per secoli ha fatto da tramite fra il mediterraneo e il popolo slavo e germanico.
⊙Le Architetture
E' ricca di architetture religiose, civili e militari fantastiche, come il Castello di Miramare, il Faro della Vittoria o la Cattedrale di San Giusto.
⊙Atmosfera magica
E' una località molto affascinante, piena di caffè e con una splendida vista sul mare.
domenica 26 febbraio 2017
La storia dell'inventore dei coriandoli nato nella nostra città , Trieste
In Piazza della Borsa, è nato "l'inventore dei coriandoli".
Una storia curiosa conosciuta da pochissime persone...
Correva l'anno 1876, il carnevale impazzava per le vie cittadine e lungo il Corso si svolgeva la sfilata dei carri e delle maschere.
Dalle finestre delle case era consuetudine gettare sul corteo confetti e petali di rose.
Sul poggioletto centrale un ragazzetto di quattordici anni, privo di denaro e quindi nell'impossibilità di acquistare confetti o altro, e ebbe la bella idea di tagliuzzare belle carte colorate e di gettare i... "coriandoli" sulle teste delle mascherine sottostanti.
Fu una trovata travolgente imitata subito da tanti presenti.
"L'invenzione" passò velocissima a Vienna, poi a Venezia e da qui in tutto il mondo.
Alla loro prima apparizione i coriandoli fecero arrivare persino "l'attenta polizia austriaca".
Dopo i primi lanci il ragazzetto sentì suonare alla porta e si trovò davanti l'autorevole gendarme che chiedeva spiegazioni e chiarimenti.
Quel ragazzino si chiamava Ettore Fenderl e doveva diventare una celebrità nel campo della fisica nucleare.
Ettore Fenderl nacque a Trieste il 12 febbraio 1862 e fu uno scienziato di fama internazionale .
Laureatosi ingegnere all’università di Vienna ed ingegnere civile al Politecnico di Milano .
Nel 1898 brevettò un tipo di centrale per la produzione dell’acetilene e nel 1906 progettò il palazzo della Ministero della Marina Austriaca.
Importanti furono i suoi interventi nella progettazione della metropolitana di Vienna, una delle prime al mondo.
Nel 1926 creò a Roma il primo laboratorio per le ricerche radioattive.
Nel 1936 si ritirò a vita privata e fondò la Fondazione Fenderl per fini benefici.
Morì a Vittorio Veneto il 23 novembre 1966 all’età di 104 anni praticamente dimenticato dal grande pubblico, e la sua "invenzione ", senza essere stata brevettata, fece il giro del mondo ed ancora oggi non può esistere festa o carnevale senza coriandoli.
Buon Carnevale !
Lorena , @MaryPoppins'sHouse
domenica 5 febbraio 2017
" Storia di Marco , il pinguino rapito "
Sembra una fiaba la storia del pinguino Marco, forse il pinguino più famoso del mondo, per oltre trent'anni una delle attrazioni turistiche della città, presenza usuale sulle Rive, fra il molo Pescheria e la Stazione marittima, amico obbligato di tutti i triestini nati fra la metà degli anni Cinquanta e i primi anni Ottanta, simbolo di quell'affettuosità uomo-animale che è parte dell'anima di questa città.
Sembra una fiaba questa storia che è entrata nella storia di Trieste, e come tale la racconta, in tutta la sua verità, il giornalista Roberto Covazin un libro, illustrato con belle foto dell'epoca, dedicato ai bambini ma destinato a tutti:
«Storia di Marco, il pinguino rapito»
pubblicato dalla Mgs Presse e lo si puo' trovare in libreria
Per chi , e sono tanti , ha conosciuto il bizzoso pennuto, caratterialmente così vicino alla scontrosa grazia dei triestini, il racconto di Covaz contiene una rivelazione ...
Marco non fu salvato dalle fauci di un'orca, come vuole la vulgata, bensì venne rapito, vittima di un puerile gioco fra marinai.
La storia comincia nel 1953, quando la motonave «Europa», con il suo carico di emigranti triestini, arriva a Città del Capo. La nave, comandata da Arrigo Liberi, è al suo secondo viaggio in Sudafrica, dopo quello inaugurale da Genova dell'ottobre dell'anno prima.
Fra i più giovani componenti dell'equipaggio ci sono due ragazzi istriani, Ezio e Nini.
Hanno il compito di pulire le camere dei passeggeri, e come tutti i giovani si annoiano quando la nave è alla fonda.
Perciò organizzano il rapimento di un pinguino, uno dei tanti che bazzicano le scogliere di Città del Capo.
Ezio e Nini, scrive Covaz, «all'imbrunire della sera precedente la partenza dell'Europa si muniscono di una rete da pesca trovata sui pontili e, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, riescono a catturare un pinguino».
È un esemplare molto piccolo, alto nemmeno mezzo metro, della specieSpheniscus demersus, che finisce «stremato e impaurito» chiuso in un sacco nella cambusa della nave.
È talmente malridotto che i due ragazzi, pentiti, pensano di riportarlo a terra, ma ormai è troppo tardi...
l'«Europa» salpa alla volta di Trieste con il suo piccolo clandestino a bordo.
Naturalmente il comandante Liberi non sa nulla, il nostromo Giovanni Barrera, un veterano della Marina militare, copre i due ragazzi e la loro bravata.
Ma presto la salute del pinguino diventa un problema , nella cambusa il caldo è insopportabile, l'animale non mangia nulla e deperisce a vista d'occhio.
Allora, con la complicità di altri marinai, il cucciolo viene trasferito nel gabinetto alla turca della cucina «dove di tanto in tanto si potrà rinfrescarlo con i getti d'acqua dello sciacquone».
Poi, a turno, i marinai si affacciano di nascosto dal portello basso della cambusa per pescare pesce fresco direttamente in mare.
Intanto il pinguino è stato battezzato Marco, appunto.
Le cure dei marinai gli fanno bene, Marco sta meglio e ne combina di tutti i colori.
Si sta sviluppando anche quel fenomeno noto agli etologi come «imprinting» , il pinguino crede che i marinai siano suoi simili, e prende e seguirli e a imitarli.
La nave prosegue la sua rotta, ma allo scalo di Brindisi il segreto non può più essere mantenuto, e Barrera rivela al capitano l'esistenza a bordo del clandestino piumato.
Marco arriva così a Trieste il 18 maggio del 1953 e, spacciato per orfano sottratto a morte sicura, viene affidato all'Aquario marino, allora diretto da Renato Mezzena (che nel libro di Covaz firma una prefazione, mentre altre note sono affidate all'attuale direttore del museo di Storia naturale, e dell'Acquario, Sergio Dolce, e dal conservatore zoologo Nicola Bressi).
Qui Marco, affidato alle cure del custode Pietro Contento, comincia la sua seconda vita.
Libero di girare per le Rive, diventerà presto un personaggio famoso, cercato dai turisti e coccolato dai bambini, viziato da pescatori e pescivendoli.
Morirà il 27 dicembre 1985, alla veneranda età di 32 anni, meritandosi una volta di più l'attenzione delle cronache, con la scoperta che in realtà era una femmina.
Con la sua ricostruzione del rapimento di Marco (basato in buona parte sulla testimonianza di uno dei marinai dell'Europa protagonisti della vicenda) Covaz racconta una moderna favola-verità che sembra uscita più dalla fantasia che dalla recente cronaca, mettendo il pinguino Marco nel novero di tutti quegli animali reali o di finzione, dal delfino Flipper all'orca Willy, che hanno segnato e segnano un'infanzia.
Dal Piccolo , 2005
Marco il pinguino, rapito dai marinai
di Pietro Spirito
martedì 27 settembre 2016
martedì 9 agosto 2016
“Il sentiero storico - naturalistico ad alta tecnologia per non vedenti "
Il sentiero Josef Ressel
domenica 22 maggio 2016
Obelisco di Opicina
Il borgo di Opicina oggi è facile da raggiungere dal centro di Trieste, ma agli inizi dell’800 c’era un’unica via: la Strada Commerciale, voluta nel 1779 dal Governatore di Trieste Karl von Zinzendorf, come lo testimonia ancora la lapide posta presso il bivio della strada per Prosecco.
I traffici commerciali che intercorrevano tra il porto franco e il cuore dell’Impero asburgico necessitavano però di una strada più comoda e facile da percorrere con i carri.
Per questo motivo fu inaugurata nel 1830 l’attuale strada per Opicina, e per ricordare il momento fu eretto un obelisco in onore di Francesco II (poi divenuto Francesco I) presso la sella di Opicina a 350 m slm.
Il tram realizzato nel 1902, le cui rotaie corrono sotto all’obelisco, fu l’ultimo importante collegamento realizzato, utile al trasporto delle persone più che delle merci.
COME ARRIVARE
Tram 2: Piazza Oberdan - Villa Opicina (Stop: Obelisco di Opicina);
Bus 4: Piazza Oberdan - Villa Carsia
Vista Panoramica dall'Obelisco
giovedì 12 maggio 2016
L' ultima spiaggia al Festival di Cannes , Il Pedocin
Il mare di Trieste incontra quello di Cannes
lunedì 18 aprile 2016
Trieste città d'autore , la visita guidata
Trieste, città d'autore e ' consigliato per tutti !
La Visita guidata PromoTurismoFVG a un Prezzo di 9,00 € e Accesso gratuito con FVG Card
Dal 26 marzo al 24 settembre 2016
Trieste, città d'autore
"La mia città che in ogni parte è viva ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita pensosa e schiva", Umberto Saba.
E ancora "La mia anima è a Trieste", James Joyce.
Trieste è una città d'autore con un legame profondissimo con la grande letteratura europea del Novecento che si è allungato sino ai nostri giorni.
Seguirete lungo questo itinerario sulle tracce di tre grandi autori, Umberto Saba, James Joyce e Italo Svevo che hanno scelto Trieste come protagonista delle loro opere o come luogo in cui vivere.
Vi saranno raccontati aneddoti e curiosità, mostrati i luoghi che amavano frequentare e se li seguirete avrete anche modo di incontrarli .......
Il calendario
Marzo: sabato 26 ore 15.30
Aprile: sabato 23 - 30 ore 15.30
Maggio: sabato 7-14-21-28 ore 15.30
Giugno: sabato 4-11-18-25 ore 16.00
Luglio: sabato 2-9-16-23-30 ore 16.00
Agosto: sabato 6-13-20-27 ore 16.00
Settembre: sabato 3-10-17-24 ore 16.00
servizio disponibile in: italiano - inglese
durata della visita: 2 ore circa
punto di partenza: Infopoint PromoTurismoFVG di Trieste - Via dell'Orologio 1
costo: euro 9,00 a persona
Gratis per i bambini sotto i 12 anni accompagnati da un adulto pagante
Gratis con FVG Card
La visita guidata si effettua anche in caso di maltempo
Il percorso può subire variazioni
Prenotazione obbligatoria
Il percorso è accessibile alle persone con disabilità.
Si consiglia comunque la presenza di un accompagnatore per eventuali dislivelli che si possono presentare lungo il percorso.
Sarà cura della guida turistica adeguare l'itinerario alle esigenze che si presentano.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Infopoint PromoTurismoFVG - Trieste
Via dell'Orologio 1, P.zza Unità d'Italia
Tel. +39 040 3478312
info.trieste@promoturismo.fvg.it
Informazioni
Tutti gli Infopoint di PromoTurismoFVG
numero verde: 800 016 044
info@promoturismo.fvg.it
Dal Sito Infopoint di PromoTurismo FVG
La FVG Card puoi acquistarla anche al Mary Poppins's House !
Prenotala per fare questo bellissimo itinerario gratuitamente e fare un salto nella storia di Trieste !