Museo per la Speleologia di Trieste è ubicato in una galleria nel centro di Trieste, costruita durante la Seconda Guerra Mondiale come rifugio antiaereo, con caratteristiche ambientali simili a quelle delle cavità carsiche naturali. 
Nello Speleovivarium di Trieste potrai osservare esemplari vivi di fauna e di flora provenienti dal Carso triestino e goriziano, nonché reperti paleontologici, minerali, fossili, attrezzature speleologiche ed una vasta raccolta di documenti e reperti sugli ambienti ipogei artificiali. 
Protagonista del museo è il Proteo, unico vertebrato della fauna europea che vive esclusivamente in acque sotterranee, nella zona che va dal Carso triestino e goriziano alla Slovenia e fino alle Bocche di Cattaro. 
Causa l'inquinamento, il Proteo è tra gli animali a rischio d'estinzione; pertanto, la necessità di allevarlo in cattività ha dato l'avvio alla creazione dello Speleovivarium. 
Il Museo per la Speleologia di Trieste è dotato, inoltre, di sala mostre e di sala proiezioni e didattica. 
Servizi Visite guidate Bookshop Laboratori didattici Fototeca Archivio documentale Accessibile ai disabili Speleovivarium 
- Museo per la Speleologia Via Guido Reni, 2/c I 
- 34123 Trieste Tel.: +39 040 306770 / +39 3491357631 
www.sastrieste.it 
speleovivarium@email.it 
Orario di apertura Da ottobre a giugno: la domenica dalle ore 10.00 alle 12.00 (escluse festività) 
Visite su appuntamento per scuole o gruppi 
Ingresso gratuito 
Il Proteo
Questo animaletto dalla pelle rosata, che da adulto raggiunge la lunghezza di 25-30 cm, è simile a una sinuosa lucertola anguilliforme.
Il corpo è cilindrico, caratterizzato da 25-27 solchi dorsali e da una coda compressa lateralmente, con doppia carenatura. Le zampette sono molto piccole e decisamente sproporzionate rispetto al resto del corpo, presentando inoltre tre 'dita' per quelle anteriori e due per le posteriori.
Il proteo dispone di branchie, caratteristica che compare nello stato larvale e che permane per tutta la vita: infatti esso, durante lo sviluppo, non compie metamorfosi come la maggior parte degli anfibi (neotenìa).
È praticamente cieco, poiché gli occhi sono coperti dalla pelle e non si sviluppano: d'altronde, il senso della vista non gli sarebbe di grande utilità, visti gli ambienti in cui vive. 
        da Wikipedia 
 
 
 